Il sistema endocannabinoide è un apparato fisiologico del corpo umano responsabile di molte funzioni vitali. Il CBD interagisce con il corpo attraverso questo sistema. I principi attivi della pianta incontrano i ricettori corrispondenti nel corpo e suscitano azioni che contribuiscono al benessere.

Il sistema endocannabinoide è, prima di tutto, un componente fondamentale all’interno del corpo umano. Si tratta di un apparato fisiologico complesso, responsabile di molte funzioni vitali, dai cambiamenti di umore alla percezione del dolore. Ogni componente di questo articolato sistema biologico lavora a stretto contatto con le altre parti per cercare di mantenere l’equilibrio all’interno del corpo e rispondere prontamente alle variazioni dell’ambiente esterno.

È stato scoperto in tempi recenti, tra la fine degli anni 80 e i primi anni 90, il sistema endocannabinoide ha dato una svolta alla ricerca scientifica sull’uomo. Le origini di questa incredibile scoperta hanno molto a che fare con l’universo del cannabidiolo e con gli effetti del CBD sul corpo umano. In questo articolo scopriremo qual è la relazione tra i due e quali sono le ragioni delle proprietà benefiche del cannabidiolo della cannabis.

Le rivelazioni inerenti al sistema endocannabinoide hanno aperto le porte a nuove possibilità: studiare questo apparato biologico ha permesso di trovare nuove risposte per cercare di aiutare pazienti affetti da patologie molto gravi. Conoscere il funzionamento di certi meccanismi, che hanno a che fare con il sistema nervoso centrale, è un passo molto importante per il mondo della medicina. Scopriamo, dunque, che cos’è questo famoso sistema endocannabinoide, com’è strutturato e come funziona.

Cos’è il sistema endocannabinoide

Principio attivo estratto dai fiori di Cannabis Sativa, il cannabidiolo è da sempre utilizzato come rimedio naturale contro disturbi di varia natura. L’impatto di questa sostanza sul corpo ha portato alla luce alcuni interrogativi: come può un composto naturale interagire con il corpo umano? Qual è la ragione alla base degli effetti del CBD sull’uomo?

All’interno del corpo esiste un apparato fisiologico capace di interagire con i principali cannabinoidi estratti dalla canapa. La ragione alla base di questa interazione è la somiglianza strutturale tra i cannabinoidi, tra i quali appunto il CBD, e alcune parti di questo sistema. Questo apparato è stato quindi denominato sistema endocannabinoide e ha dato il via a una serie di ricerche che hanno portato alla scoperta di meccanismi fino ad ora inesplorati. Ma come è organizzato il sistema e quali sono i principali componenti?

Immagina il sistema endocannabinoide come una catena a tre anelli. Il primo anello è composto dai cannabinoidi, molecole che svolgono la funzione di messaggeri in quanto trasmettono segnali alle altre cellule del corpo, provocando specifici effetti. L’elemento al centro, colui che fa da collegamento e tiene insieme le parti, è costituito dagli enzimi, proteine che consentono la comunicazione e il riciclo degli elementi non più necessari. L’ultimo anello, dall’altro lato degli enzimi, è composto dai recettori cannabinoidi.

Questa catena di elementi lavora in sinergia al fine di raggiungere uno scopo comune: il mantenimento di una situazione di equilibrio all’interno del corpo; preservare l’omeostasi rispondendo prontamente alle variazioni dell’ambiente esterno è dunque la principale funzione del nostro sistema endocannabinoide.

Come funziona il sistema endocannabinoide

Ti sei mai chiesto da cosa dipendono gli sbalzi d’umore, la perdita o l’aumento dell’appetito o le sensazioni più o meno intense di dolore? Umore, appetito, dolore, ma anche memoria ed energia sono tutti in parte regolati dall’azione del sistema endocannabinoide. Ora vediamo meglio come lavora l’apparato e come influisce sul benessere personale.

Il centro di tutto il sistema è rappresentato dai cannabinoidi. Protagonisti indiscussi, possono essere prodotti dal corpo (endogeni) o introdotti dall’esterno (esogeni o esocannabinoidi). I cannabinoidi generati internamente prendono il nome di endocannabinoidi. Per introdurre nuovi cannabinoidi dall’esterno, invece, è necessario ricorrere ai principi attivi estratti dalla cannabis sativa: i principali sono il cannabidiolo (CBD) e il tetraidrocannabinolo (THC). La somiglianza strutturale tra endocannabinoidi e cannabinoidi della canapa consente a quest’ultimi di interagire a loro volta con il sistema.

Gli enzimi sono il canale di comunicazione privilegiato tra le altre due parti. La loro funzione, però, non si esaurisce qui. Quest’ultimi, infatti, si occupano anche di assicurare un riciclo completo degli endocannabinoidi che hanno completato il loro ciclo.

Grazie all’azione degli enzimi, gli endocannabinoidi comunicano e si legano ai rispettivi recettori cb1 e cb2: il contatto tra le parti permette agli endocannabinoidi di sprigionare informazioni e di influenzare le funzioni vitali sopra citate. I CB1 si trovano all’interno del sistema nervoso centrale e nel cervello. I CB2, invece, sono principalmente localizzati all’interno delle cellule del sistema immunitario. I CB1 possono influenzare meccanismi come il sonno o la percezione del dolore, i CB2 rafforzano le barriere immunitarie.

Ogni volta che gli endocannabinoidi (o i cannabinoidi della canapa) entrano in contatto con i recettori cb1 e cb2 portano a enormi benefici per il corpo: riducono il dolore in caso di una frattura grave, accelerano il recupero muscolare dopo un lungo allenamento o, addirittura, fungono da rimedio contro patologie anche gravi. In altre parole, agiscono ogni qualvolta ci troviamo in una situazione di squilibrio. Approfondiremo a breve tutte le altre proprietà terapeutiche.

come funziona il sistema endocannabinoide

Come agisce il CBD sul sistema endocannabinoide

Gli studi sul sistema endocannabinoide sono interconnessi alle ricerche sul mondo del CBD e sui potenziali benefici ad esso associati. Uno dei principali componenti del sistema è infatti strutturalmente simile al cannabidiolo estratto dalla canapa. Questa analogia consente al cannabidiolo di supportare il processo di mantenimento dell’omeostasi e di stimolare il sistema a lavorare in maniera più efficace.

Entrando più nel dettaglio, è possibile che il nostro corpo, in particolari situazioni, non produca abbastanza endocannabinoidi. Questa carenza di molecole può portare allo sviluppo di disturbi di diversa natura, da una semplice ma dolorosa emicrania fino a patologie ben più gravi e pericolose.

Integrare CBD attraverso prodotti commestibili, per il corpo o la cura della pelle consente di aumentare la quantità di endocannabinoidi e di ristabilire l’ordine all’interno del sistema. Una volta entrato in circolo il CBD non agisce come meccanismo a sé, ma modula e regola meccanismi già in atto, cercando di ristabilire l’equilibrio dove necessario. Ecco perché iniziare a integrare prodotti a base di CBD nella propria routine è una scelta potenzialmente vantaggiosa che può portare a enormi benefici fisici e psicologici.

tipologie di cannabinoidi

Tipologie di cannabinoidi

Abbiamo esplorato i componenti del sistema endocannabinoide, i meccanismi che ne determinano gli effetti e la relazione con il CBD della cannabis. Definiamo ora, più nel dettaglio, quali sono le tipologie di cannabinoidi esistenti. Ad oggi è possibile suddividere il macrogruppo dei cannabinoidi in tre grandi “famiglie”. Queste comprendono:

  • Cannabinoidi endogeni: anandamine, arachidonoglicerolo, noladin, virodamina, N-arachidonoildopamina, gli endocannabinoidi prodotti direttamente dal nostro corpo;
  • Cannabinoidi naturali: CBD, THC e gli altri cannabinoidi estratti dalle infiorescenze femminili dei fiori di canapa. Sottoposti a processi di lavorazione complessi, sono poi integrati in diversi prodotti acquistabili;
  • Cannabinoidi sintetici: cannabinoidi realizzati in laboratorio costruiti in modo da simulare perfettamente la struttura di quelli prodotti dal corpo. Lo scopo è quello di utilizzarli come supporto ad alcuni trattamenti, includendoli come ingredienti all’interno di alcuni farmaci.

Che si tratti di cannabinoidi endogeni, derivanti dalla cannabis o creati artificialmente, queste molecole si legano ai rispettivi recettori cb1 e cb2 e scatenano effetti positivi.

Gli effetti positivi del CBD sul corpo umano

A differenza della sua controparte (il THC) il CBD è una sostanza sicura dalle comprovate proprietà terapeutiche. Legalmente approvato in quasi tutti i paesi, negli anni si è fatto strada nel mondo della medicina e oggi è utilizzato in alternativa o a supporto di alcuni medicinali.

Ma quali sono i benefici associati a questo composto naturale?

Tra i molteplici effetti positivi sul corpo, il CBD sembra essere particolarmente efficace come rimedio contro ansia, stress e persino forme di depressione: le proprietà rilassanti e ansiolitiche aiutano corpo e mente a riposare e staccare la spina. Ma non è tutto: le innumerevoli potenzialità benefiche hanno reso il CBD un possibile rimedio in caso di patologie anche gravi, come il disturbo ossessivo compulsivo o il disturbo post traumatico da stress, ma anche la schizofrenia o il disturbo bipolare; un’altra importante proprietà del CBD è infatti quella antipsicotica.

L’interazione con il sistema endocannabinoide e la compatibilità tra CBD e recettori cb1 – localizzati nel sistema nervoso centrale – dimostrano le ottime proprietà neuroprotettive e fanno del cannabidiolo un supporto medico importante contro disturbi di questa tipologia.

Un altro campo di applicazione comprende tutte quelle condizioni dolorose dovute a una frattura, a una lesione o a un’infiammazione grave: sempre più spesso il cannabidiolo viene utilizzato in alternativa ad alcuni medicinali in quanto gode di incredibili proprietà analgesiche e antinfiammatorie. Spalmare una buona quantità di crema al CBD sulla zona interessata riduce la percezione del dolore e regala sollievo immediato. Atleti e sportivi scelgono il cannabidiolo anche per ricaricarsi dopo sessioni di duro allenamento attirati dalle sue proprietà energizzanti e antiossidanti

Olio di CBD a diverse concentrazioni

L’aumento della domanda di erba legale ha dato il via alla creazione di negozi specializzati che propongono prodotti al CBD per tutti i gusti. Prodotti commestibili, ma anche articoli per la cura del corpo e prodotti topici sono alcune delle proposte attualmente sul mercato. Creme, lozioni e oli di CBD sono acquistabili online o negli shop fisici e sono disponibili in diversi formati.

Gli oli di CBD di Maria CBD Oil si trovano in diverse concentrazioni, contengono moltissime sostanze utili al corpo. Un olio vettore, omega 3, omega 6, zinco, selenio, magnesio, vitamina B e vitamina E sono i principali elementi che si trovano all’interno del composto; ognuno di loro è caratterizzato da proprietà benefiche che contribuiscono ad accentuare tutti le ripercussioni positive del cannabidiolo sul corpo.

L’intensità degli effetti dipende dalla quantità di principio presente all’interno dell’olio. La proposta di Maria CBD Oil comprende 3 tipologie di prodotti contenenti rispettivamente 5%, 15% e 25% di CBD. Il primo contiene 500 mg di cannabidiolo, adatto a chi si approccia per la prima volta a questi prodotti; l’olio al 15% contiene circa 1500 mg di principio attivo, infine, l’olio al 25% è l’alternativa più ricca di cannabidiolo, ne contiene infatti 2500 mg.

Se anche tu stai pensando di provare i benefici dell’olio al CBD, il consiglio è quello di iniziare con un olio al 5% per poi passare gradualmente a quelli più potenti.

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